Psicologia e postura

La postura, intesa come la capacità di gestire e occupare uno spazio (fisico e psicologico), può comunicare molto in merito alla condizione psico-fisica della persona considerando che il corpo rappresenta il principale strumento di comunicazione non verbale.

Partendo da un punto di vista olistico, non esiste alcun disagio o stato di tensione mentale che non si manifesti anche sul corpo e, viceversa, alcuna condizione fisica che non influenzi il nostro modo di percepirci, in particolare:  i nostri pensieri, i nostri comportamenti e le nostre emozioni.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948 definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisicomentale e sociale che non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità”, introducendo un approccio all’individuo basato su un modello bio-psico-sociale che definisce ogni condizione di salute o di malattia come la conseguenza dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali. (Engels, 1977, 1980; Scwartz, 1982).

Assumendo un punto di vista bio-psico-sociale risulta necessario considerare un approccio multidisciplinare per ristabilire un equilibrio dinamico nell’individuo.

La collaborazione tra psicoterapeuta e osteopata durante la rieducazione posturale può essere preziosa in quanto la maggior parte dei disturbi che richiedono un trattamento osteopatico, possono essere determinati e/o mantenuti da stati di tensione mentale dovuti a scarse abilità di coping e gestione dello stress. Inoltre, la presenza di disequilibri fisici o disturbi specifici (dolore cervicalereflusso gastro-esofageocefaleaemicraniadolore lombaredolore dorsalebruxismo ecc.) può fortemente influenzare la condizione mentale e emotiva del soggetto che ne soffre. Per tali motivi lo psicoterapeuta, affiancando l’osteopata, può fornire al soggetto strumenti efficaci escientificamente approvati per imparare a gestire al meglio gli stati di tensione mentale.

Utilizzando alcune tecniche come il Rilassamento neurofisiologico di Jacobson, il Training autogeno e l’utilizzo del Biofeedback elettromiografico, la persona viene aiutata a migliorare la gestione dello stress individuando stili di fronteggiamento e di pensiero più funzionali.

Dott.ssa Ida Nardandrea,

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale