La mia passione per la bici da corsa è iniziata quasi per caso, un paio di anni fa, quando il mio compagno (ciclista) sua mia richiesta ha deciso di  prestarmi la sua vecchia mountain-bike per fare “qualche passeggiata ogni tanto”… Tempo un mese e le mie “passeggiate” diventavano sempre più lunghe e impegnative, così ho deciso di comprare una bici da corsa adatta a me e da allora non mi sono più fermata!

Fin da subito il mio punto di forza sono state le salite, il momento più duro e impegnativo per un ciclista, ma anche quello che regala più soddisfazioni… Perché, come disse qualcuno: La salita è dura, ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico! Ma… ogni salita che si rispetti, è sempre seguita da una discesa. E quel giorno, il 18 novembre 2012, quella discesa per me ha costituito “la svolta”. Faccio ancora fatica a ricostruire la dinamica, ma è durato un attimo: una discesa molto ripida, umida, su un pavé sconnesso di un paesino sul lago di Garda, una curva e… una frenata indecisa, la mia inesperienza, un po’ di stanchezza, hanno fatto sì che si concretizzasse il mio “scontro” con la durezza di un muro prima, poi di un portone, e infine del pavimento. Alcuni istanti di panico da parte delle persone che erano con me, attimi di semi-incoscienza seguiti dalla consapevolezza di averla fatta grossa questa volta… E in effetti è stato così: il responso del primario di Ortopedia dell’ospedale non ha lasciato molti dubbi. Sette vertebre, fra cui una cervicale, e due metacarpi fratturati: uno stop totale di due / tre mesi non solo dalla bici ma anche dalla mia vita normale. Come musicista-pianista ero angosciata per la sorte delle mie mani, avevo una paura tremenda che non sarei mai tornata come prima, la non auto-sufficienza nelle mie azioni quotidiane, l’essere ingabbiata in un collare  e in un busto per due mesi sono stati elementi che mi hanno provocato una grande sofferenza…e insofferenza! Il mio unico obiettivo era quello di tornare alla mia vita di prima, di guarire del tutto, di dimenticare… Così ho deciso di rivolgermi a colui che mi ha letteralmente “rimessa in piedi” con grande professionalità e competenza: il mio carissimo collega (scolastico) Ugo Venturini. 

Ugo è una persona fantastica, gentile, che non finirò mai di ringraziare, perché, oltre ad avermi aiutata durante la rieducazione, è stato per me un grande supporto morale, ha creduto fermamente nella mia guarigione, che in effetti è avvenuta in tempi molto più ristretti rispetto alle previsioni dei medici. Oltre ad avermi curata con le sue mani “magiche” mi ha assegnato degli esercizi da effettuare da sola, ogni giorno, sia per le mani che per la schiena, in tal modo ha anche placato la mia “smania di movimento”..! Beh, cosa dire… è passato più di un anno e mezzo, le mie dita si muovono normalmente, non ho mai sofferto di mal di schiena, posso dire di non avere più nessun segno evidente di quell’incidente sul mio corpo. Ovviamente, neanche a dirlo, appena il mio neurochirurgo mi ha dato il permesso, sono ritornata in bici! Dal rientro a oggi è stato un susseguirsi di grandi soddisfazioni: ho partecipato a numerose Granfondo, ottenendo anche dei bei piazzamenti, fra cui due primi posti di categoria, nella GF Colnago del 2013 e nella Valli Bresciane del 2014 un secondo posto assoluto alla GF dei Tre Laghi del 2014 e altri podi! Inutile dire che sono davvero contenta, mi sento rinata, e spero di continuare così!

Grazie Ugo perché unisci mirabilmente impegno, professionalità, passione per il tuo lavoro, e una grande disponibilità e umanità.